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Osteopatia Biodinamica

Fulcro del lavoro craniosacrale è la capacità di ascolto, di sostegno e supporto delle forze intrinseche della salute che abbiamo sempre con noi, ma di cui spesso non siamo consapevoli o a cui non siamo esattamente presenti. In effetti l’operatore craniosacrale entra in uno stato meditativo di silenzio atto a percepire e a sondare i flussi che il ricevente presenta. Egli dovrà assistere attraverso leggeri contatti il ricevente, stando fermo il più possibile, senza fare sforzi, stimolando, mediante la sua presenza, la quiete interiore della persona, fisiologicamente presente in ognuno di noi, ma facilmente smarrita a causa di situazioni di disagio psicofisico, emozionale e spirituale.

 

L’ascolto del sistema craniosacrale da parte di un operatore fa sì che, attraverso la ricerca naturale della quiete, si arrivi a ripristinarla, diffonderla e farla manifestare come forza di cambiamento naturale, in modo tale che il disagio si ridimensioni o addirittura svanisca: in termini più concreti, le funzioni fisiologiche (per esempio la pressione sanguigna, l’efficienza del sistema immunitario, la frequenza delle onde cerebrali o del battito del cuore) vengono efficacemente influenzate da questa condizione naturale e fisiologica.

 

Il ruolo dell’operatore è dunque quello di armonizzare o di diventare egli stesso un oscillatore biologico, e può fare ciò semplicemente perché ha conosciuto meglio e frequentato “di persona” tale condizione di quiete: se capisce cosa vuol dire fisicamente e concretamente essere in quiete, l’operatore potrà anche trasmettere questa sensazione (fatta di un lento movimento interno) a un altro corpo, grazie al cosiddetto principio dell’armonizzazione degli oscillatori, in base al quale un orologio a pendolo più grande trasmette dopo un certo periodo la sua oscillazione agli altri orologi a pendolo che si trovano nella stessa stanza.

 

L’operatore craniosacrale che voglia trarre il meglio dalla propria pratica dovrà assolutamente coltivare la quiete, mediante una regolare meditazione, in silenzio, cercando per quanto è possibile di imparare a stare fermo e immobile ad ascoltarsi in modo pacifico. Questo è il vero primo passo verso l’acquisizione dell’essenza di questo delicato, e al tempo stesso potente, lavoro sul corpo.

 

Se assumiamo che la quiete è una caratteristica innata delle forze naturali della salute che agiscono per il nostro benessere e il nostro equilibrio, possiamo capire anche che il lavoro craniosacrale non tratterà i sintomi del dolore di un mal di schiena, ma le cause che hanno portato quel mal di schiena a manifestarsi; tali cause, come dimostra la pratica clinica e la letteratura in materia, possono essere presenti da molto tempo, dal momento che il nostro corpo vive di aggiustamenti, accumuli e trasformazioni dalla nascita (e anche prima, in base alla teoria della memoria dei tessuti).

 

La salute, intesa come forza di guarigione, “non ha tempo” e per il craniosacrale è parte di un diritto di nascita che va ascoltato e a cui occorre dare fiducia perché si manifesti pienamente. Parafrasando alcuni maestri contemporanei in questo campo (H. Milne, F. Sills, J. Jealous, M.Kern, M.Shea) si può affermare che quella craniosacrale sia una forma di scienza dei più piccoli movimenti del corpo vivente (dimostrati dalle macchine e dalle moderne teorie dei sistemi di comunicazione corporea), una forma di arte (l’arte e la creatività delle forze di guarigione) e una forma di preghiera (l’aspetto trascendente che caratterizza la domanda “cos’è la vita?

Domande frequenti

  • Posso accedere al servizio di Fisioterapia e Riabilitazione anche senza prescrizione medica o specialistica?

    Sì, perché il Fisioterapista è una figura professionale autonoma come dichiara la Legge n. 251 del 10 agosto 2000.

  • Perché scegliere un fisioterapista?

    Perché ad oggi il fisioterapista è l’unica figura sanitaria riconosciuta che può lavorare in ambito riabilitativo. Rivolgersi ad un fisioterapista vuol dire quindi affidarsi ad un professionista, con una adeguata formazione, capace di prendersi cura della tua salute nel miglior modo possibile seguendo le linee guida della letteratura scientifica e in grado di riconoscere quando una problematica apparentemente di natura muscoloscheletrica nasconde invece un problema più serio da inviare al medico di competenza.

  • Cosa devo portare per la prima visita?

    È importante avere con sé tutti i documenti medici e specialistici e i test strumentali eseguiti per il problema di salute per cui si è preso l’appuntamento.

  • I trattamenti fisioterapici e riabilitativi possono essere detratti fiscalmente? Anche senza prescrizione medica?

    Certamente. Qualsiasi prestazione fisioterapica, in presenza o meno della prescrizione medica, è detraibile secondo la normativa dell’Agenzia delle Entrate con la circolare 19/E del 1° giugno 2012 (pag. 15).

  • Quali sono le patologie trattate?

    Eseguiamo riabilitazione ortopedica post-intervento (menisco, crociati, cuffia dei rotatori, protesi, fratture, osteotomia, trapianto di cartilagine ecc.), fisiatrica (cervicalgia, lombalgia, tendiniti, lesioni muscolari, artrosi, infiammazioni, sindrome del piriforme ecc.), neurochirurgica post-intervento (ernia del disco, stenosi) e reumatologica (artrite reumatoide, spondilite anchilosante ecc.)

  • Come bisogna comportarsi in caso di visita fiscale dell’INPS?

    Chi può ricevere la visita fiscale del medico dell’INPS deve comunicarlo all’inizio delle terapie e nel caso non foste stati reperibili durante il controllo, provvederemo a certificare la presenza nello studio al momento delle terapie.

  • Ho un’assicurazione sanitaria, mi verranno rimborsate le spese per trattamenti di fisioterapia?

    Si, le spese per la fisioterapia sono considerate come spese mediche, quindi se nel testo del contratto assicurativo non è precisato il contrario, saranno completamente ripagate dall’assicurazione.

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